A complicare la già congestionata situazione del traffico nelle grandi città non ci sono soltanto le auto private: anche i taxi concorrono a creare code e ad aumentare l’inquinamento.
La situazione potrebbe migliorare se i percorsi dei taxi fossero ottimizzati: per esempio, i passeggeri disposti lungo uno stesso tragitto (o uno con minime deviazioni) potrebbero condividere la corsa, risparmiando sul prezzo e facendo del bene alla città e all’ambiente.
Perché ciò sia possibile serve uno strumento che abbia in tempo reale la posizione di ogni taxi e calcoli al volo le migliori possibilità di taxi sharing, ossia quelle che non fanno ritardare i passeggeri imponendo lunghe deviazioni.
A questo scopo Carlo Ratti, del Massachusetts Institute of Technology, ha ideato HubCab che, utilizzando una mappa di New York, mostra agli utenti i dati relativi ai taxi della città americana.
Insieme ai colleghi, Ratti ha anche sviluppato un modello matematico per mostrare i benefici della condivisione delle corse in taxi, e ha applicato il metodo ai dati relativi a 150 milioni di corse.
«Ovviamente, nessuno dovrebbe essere obbligato a condividere un veicolo»ha commentato Ratti. «Tuttavia, le nostre ricerche mostrano che cosa succederebbe se si offrisse la possibilità di farlo».
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